Duro comunicato della redazione de La Gazzetta dello Sport contro Urbano Cairo. L’editore viene accusato per la richiesta di contributi ai giornalisti mentre RCS ha distribuito dividendi milionari.
Urbano Cairo deve fare i conti con la redazione de La Gazzetta dello Sport, quotidiano di cui è editore.
Il comunicato de La Gazzetta dello Sport
Sulla Gazzetta oggi c’è un duro comunicato dei giornalisti – firmato dal comitato di redazione che è la componente sindacale del giornale – contro l’editore Urbano Cairo. Cairo, presidente Rcs, ha distribuito dividendi per 15 milioni di euro. Aveva chiuso la trattativa con i giornalisti della Gazzetta per 15 prepensionamenti e trenta giorni di cassa integrazione. Dopodiché – accusano i giornalisti – ha fatto saltare il tavolo perché pretendeva un altro mese di cassa integrazione, e su questa richiesta ci sono anche dubbi di liceità.
I dividendi sotto accusa
“Avremmo potuto discutere a lungo sulla necessità di aiuto per un’azienda come RCS, il cui presidente Urbano Cairo ha da poco proposto all’assemblea dei soci la distribuzione dei dividendi per un totale di 15 milioni di euro, dopo i 31 milioni del 2019. Ma la redazione ha deciso di non discutere e di partecipare in modo sensibile ai sacrifici che tutto il Paese sta affrontando“. Così si legge sulle colonne della Rosea.
La richiesta di Cairo
Sotto accusa, le richiesta dell’editore di un contributo da parte dei redattori: “Poi, però, la realtà viene a galla. E si scopre che il presidente Cairo pretende in tempi brevissimi dai redattori della Gazzetta dello Sport un contributo di un milione e centomila euro: una somma enorme, ingiustificata alla luce della florida situazione economica dell’azienda, che ha accumulato 228 milioni di profitti negli ultimi quattro anni grazie al contributo determinante del sistema Gazzetta, e pesantissima da sopportare per le famiglie dei redattori“.
La ripresa del campionato
Alla redazione della rosea non va poi giù il fatto che Cairo, in qualità di patron del Torino, sia l’unico presidente di Serie A – insieme a Cellino del Brescia – che ha preso posizione contro la ripresa del campionato. Il ché comporta ovviamente gravi disagi economici a tutto ciò che gravita intorno al pallone, compresi i lavoratori della stampa sportiva.